venerdì 3 febbraio 2012

FIOCCHI DI NEVE SU ROMA


Ore 15.30 di venerdì 03 febbraio: generalmente a quest'ora sono nella mia agenzia per iniziare la seconda parte della giornata lavorativa.

Ma oggi per la nostra città, non è un giorno qualsiasi.

Oggi è un giorno speciale: sta nevicando ed io sono nella mia stanza, godendomi questa inedita atmosfera, quasi fossimo in un luogo di montagna!

Quelli  abituati alla neve e che arrivano anche ad odiarla, avranno difficoltà a pensare che ci possano essere delle persone, che come noi romani, vivano questa giornata come un evento eccezionale.

E' vero che negli ultimi anni il fenomeno neve, una volta veramente dilatato nel tempo, oggi anche per la nostra città sta diventando un appuntamento annuale: quella "spruzzatina" tanto per farci gioire un poco e poi tutto finisce.

Ma quest'anno è stato diverso dai precedenti: ci hanno preparato giorno, dopo giorno, quasi come se stessimo andando incontro ad una calamità naturale: protezione civile allertata, scuole chiuse, mezzi di soccorso pronti....

Questa mattina ognuno di noi si è svegliato ed è andato incontro alla propria giornata con un senso di attesa e non facevamo altro che guardare fuori delle finestre, fuori dei negozi, aspettando che quelle gocce di pioggia si trasformassero in bianchi fiocchi di neve.

E' iniziato il tam tam delle telefonate o dei link su facebook per avere aggiornamenti in tempo reale, quasi, per assurdo, invidiando chi ti diceva "qui da me sta già nevicando", anche se una frase del genere detta da un romano può significare solamente qualche minuscolo frammento di neve.

Poi verso l'ora di pranzo è iniziata la vera nevicata che, torno a ripetere, messa in confronto con simili fenomeni in altre parti del mondo fa sorridere, ma per noi è la "grande nevicata."

E allora è lì che inizia il bello e questa città dà il meglio di sé stessa: familiari ed amici che cominciano a chiamarsi per telefono come se ci fosse il rischio di non incontrarsi più, si studiano le migliori strategie per far fronte all'evento, scattano le catene di solidarietà del genere "vuoi un passaggio, ti accompagno io"

Tutti pronti con le digitali, con un telefonino, qualsiasi strumento per immortalare il momento e conservare la foto come una reliquia.
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Ovviamente anche io mi sono lasciato prendere da questo fermento e così insieme alle socie dell'agenzia abbiamo deciso di chiudere l'ufficio per "evitare difficoltà nel rientro serale".

Per effettuare il percorso dall'ufficio a casa, che generalmente richiede massimo venti minuti, abbiamo impiegato quasi un'ora. 
Si procedeva come lumache in fila e la sensazione, per noi, abituati al traffico caotico, allo strombazzare di clacson, allo zig zag dei motorini che si aprono un varco tra le auto, era di qualcosa di irreale: silenzio ovattato, tutti ordinati in fila.

Ti ritrovi a camminare sul ghiaccio e sembra di tornare bambini quando muovevi  i primi passi ed avevi paura di cadere: segui le orme di quelli che sono passati prima di te quasi a volerti proteggere, ti appoggi ad un muro per sostenerti e scopri qualcosa di sensazionale: attraversi la strada e le macchine si fermano per farti passare in un impeto di altruismo incredibile o di "sadismo" nell'aspettare che tu "pedone" fai uno scivolone e fai ridere tutti....

Ed ora eccomi qui: nella mia stanza con della musica giusta per la giornata a fare da sottofondo.
Anche io ho scattato l'inevitabile foto dalla mia finestra e sto guardando fuori.

Ho come la sensazione che improvvisamente in questa strada non ci sia più nessuno. Non sento una voce, non sento un lamento, non sento l'abbaiare del cane dei vicini.

In strada non passa nessuno e se qualcuno lo vedi sembra un fantasma perso nella steppa.

Roma la puoi amare, la puoi odiare ma se qualcuno l'ha definita magica non è solo con riferimento al calcio.

Questa è  la città che sa darti questi eccezionali momenti di magia.




1 commento:

  1. Complimenti, caro miglior agente di viaggi di Roma e d'Italia: il tuo post odierno mi è piaciuto in modo particolare. E' stato come leggere un reportage di Giorgio Bocca o di Enzo Biagi, uno scritto che dà il senso della realtà che in quel momento l'occhio osservatore di un cronista di razza (e non di un semplice operatore turistico) riesce a catturare e a trasferire nell'immaginario del lettore. Anche io, molto più modestamente, ho scritto oggi sul mio blog (tpi-back.blogspot.com) citando la nevicata romana, anche se l'argomento principe era la notizia della non ricandidatura a premier di berlusconi per il prossimo anno. Complimenti vivissimi ancora, Di cuore!

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