martedì 4 novembre 2014

ESSERE OTTIMISTI



Cosa significherà parlare di ottimismo in un blog che dovrebbe parlare di viaggi?

A parte che per godere al meglio di un viaggio si deve essere, comunque, persone positive dentro, altrimenti se ci portiamo appresso la nostra tristezza rischiamo di non vedere con il giusto sguardo tutto quello che il mondo ha da offrirci, questa sera sento questo desiderio di condividere con tutte le persone che mi conoscono una sensazione che sto provando dentro.

E' la sensazione che si ha quando sai che hai affrontato una sfida difficilissima, quando hai fatto un pezzo di strada, ti guardi alle spalle e senti  dentro una forte energia.

E' il non essersi arresi, è il non aver accettato che forze esterne, le circostanze, le paure, i dubbi, potessero in un attimo cancellare un grande percorso di vita, vanificare anni di passione, di dedizione.

E' il socchiudere gli occhi e rivedere non più qualche persona ma centinaia di persone che in tanti anni  hanno dato fiducia e fiducia hanno avuto, le tante mani strette in un gesto di reciproca lealtà e stima, i sorrisi, i ringraziamenti, sentirsi complici di un momento di gioia, di spensieratezza, aver contribuito a rendere ancora più speciale una vacanza, un viaggio.

Come quando in televisione si arriva all'ultima puntata e si dà appuntamento alla prossima edizione, il conduttore saluta tutti coloro che hanno contribuito al successo della trasmissione, anche io vorrei elargire i miei ringraziamenti a tutte quelle persone che in qualche modo, spesso anche senza accorgersene, mi hanno aiutato a resistere alla stanchezza, a spingere un pochino di più, a non sentire il peso dell'impegno, a mantenere la concentrazione anche nei momenti più complicati e sarebbe una lunga lista di nomi, di persone, e io sono sicuro che chiunque leggerà questo articolo sa di aver contribuito a darmi questa spinta, già nel momento in cui dedica una piccola porzione del suo tempo al sottoscritto.

E' bellissimo guardarsi alle spalle in un anno così difficile, così complicato, e poter dire a sé stessi  di aver fatto al meglio del possibile il proprio lavoro, potendosi anche perdonare se in mezzo a tante cose fatte bene ci può stare qualche imperfezione, sebbene queste imperfezioni debbano essere sempre spunti su cui riflettere per migliorare ancora, ma è ancor più bello guardare avanti e crederci ancora.

Questa riflessione nasce in concomitanza con l'imminente arrivo dell'inverno che porterà il suo carico di fredde e piovose giornate, di serate noiose davanti alla televisione però se lo scorso anno guardavo all'inverno con ancor più tristezza, quest'anno sento una ventata di ottimismo o comunque penso che soltanto una grande iniezione di positività ci possa far dire a tutti, come disse il grande Eduardo, di cui ricorrono quest'anno i trent'anni dalla sua morte, 


"Adda passà a nuttata"




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