sabato 17 agosto 2013

EGITTO IN FIAMME





Pensare all'Egitto e solo nominarlo ha suscitato sempre in noi delle sensazioni legate alle immagini straordinarie di questo Paese.

Tante sono le istantanee a cui tutti in qualche modo siamo legati, per i motivi più svariati.

Chi di noi non ha studiato sui libri di scuola la storia dell'Egitto? dei suoi Faraoni, le Regine, i Templi, le Piramidi, la Sfinge, l'Oracolo di Delfi.

Tanti hanno avuto la fortuna di aver visitato questo meraviglioso angolo di pianeta, una delle destinazioni preferite dai turisti di tutto il mondo, attratti dalle sue bellezze storiche e culturali, potenziate da uno dei mari più belli che possano esistere.

Un popolo fantastico, con un alto spirito di accoglienza e di rispetto dell'ospite e quanti egiziani sono venuti a vivere nel nostro paese e con quanti di loro siamo diventati amici?

Alla luce di tutto questo ci addolora ancora di più vedere oggi immagini di guerra.

Più guardo i notiziari e più vorrei credere di assistere ad un film, passate le due ore tutto torna come prima.

Ma questa volta non è un film, è la dura e triste realtà di un paese in cui ancora una volta la follia umana, spinta dal fanatismo religioso, da politiche sanguinarie, da errori del passato, sta dando il peggio di sé.

In questo quadro, già di per sé così drammatico, si inserisce uno dei principali difetti del genere umano che sembra trovare nel nostro paese la sua massima espressione: la superficialità, l'approssimazione che facilmente si trasforma in ipocrisia, in cinismo.

Già da una settimana le piazze del Cairo si erano di nuovo riempite di persone e il clima era incandescente. Non si faceva altro che parlare dell'imminente battaglia e del rischio di un bagno di sangue.

Nonostante questo, i notiziari, non so se per scelta redazionale o per non intaccare equilibri economici, continuavano a mostrare le immagini dei Resort del Mar Rosso, dando le immagini di un popolo di vacanzieri felici e ignari di quanto stesse succedendo nello stesso Paese che li stava ospitando.

La Farnesina con un "tocco di alta diplomazia" comunicava dal suo sito Viaggiare Sicuri (sito creato per prevenire rischi ai nostri connazionali in viaggio) che si poteva andare nei villaggi e negli alberghi delle località balneari, ma con l'accortezza di rimanere chiusi dentro il dorato recinto, a cantare la sigla del villaggio, a fare la baby dance, la partita di beach volley, la serata in teatro, ma attenzione a mettere il naso fuori, se non altro vi aiuterà a non farvi pensare che nella capitale dell'Egitto stanno morendo persone di tutte le età.

Ovviamente tutto questo avallato dai tour operator  che sono continuati ad andare avanti nella speranza che nulla cambiasse in peggio e che non arrivasse lo scomunico.

Dal 14 agosto la situazione è degenerata e quella che doveva essere una "protesta pacifica" come forse molti avrebbero sperato che fosse stata, si è trasformata in una guerra civile, in un massacro di cui ancora non conosciamo tutta la verità.

Nonostante questo nella mattinata di ieri 16 agosto lo stesso sito della Farnesina e gli stessi notiziari continuavano a rassicurare i clienti in partenza, sempre con il consiglio della buona mamma :"attento a non uscire".

A che ora la Farnesina si sveglia dal letargo? alle ore 18.30, tanto a quell'ora del 16 agosto tutte le agenzie sono aperte, gli operatori stanno in pieno lavoro, i clienti sono facilmente rintracciabili...  fatto il proprio dovere di cautelarsi ha lasciato agli altri la patata, non bollente, ma infernale.

Da ieri sera è un tam tam di comunicati diramati in tutti i mezzi possibili di comunicazione per cercare di arrivare a chi sarebbe dovuto partire tra oggi e lunedì, le tre giornate più caotiche per i voli con destinazione le località egiziane.

Colleghi che hanno cominciato a scambiarsi domande reciproche su come agire, operatori che decidevano azioni di condotta non così omogenee, generando ancora più confusione, il servizio legale di Autotutela, associazione di categoria, l'unica a stare sul campo per cercare di portare chiarezza e dare istruzioni: il caos più totale come era prevedibile fosse, ma questo paese ci ha abituati a vivere nel caos, nell'emergenza continua e il nostro comparto rischia di uscirne ancor di più con le ossa rotte, sia economicamente, sia come immagine.

E l'informazione? come è facile prevedere l'informazione mediatica dà delle notizie avventate e molto pericolose. Ieri sera il notiziario de LA 7 ha detto che il Mar Rosso era pieno di connazionali anche per effetto dei last minute, si potevano trovare in questi giorni pacchetti stracciati a 200 euro. Il TG5 di questa mattina ha invece riferito che le agenzie stanno continuando a proporre il Mar Rosso.

Mi chiedo da quali fonti arrivino queste notizie e se c'è uno che vende l'Egitto a 200 euro si faccia vedere in faccia.

Il rischio di questi messaggi fuorvianti è di alimentare un altro fenomeno indegno che è quello dello sciacallaggio di chi spera di ottenere sconti per effetto di quello che sta succedendo, come fu nei giorni, immediatamente successivi al naufragio della Concordia, quando le persone entravano in agenzia e ci chiedevano lo sconto, senza minimamente pensare che ci fossero ancora dei morti in mare. Mi ricordo che mandai via uno di questi sciacalli dicendogli che la mia agenzia non si prestava a simili ricatti.

A conclusione di questo articolo, il mio desiderio credo che raccolga il desiderio di tutte le persone che hanno un cuore, un'anima. Io voglio sperare che si trovi una soluzione a questo assurdo "bagno di sangue" e che la stessa soluzione la si possa trovare anche per altri paesi dilaniati da guerre civili, come la Siria e tanti altri di cui ci dimentichiamo facilmente. 
Spero che l'Egitto superi questo momento di immane difficoltà e possa tornare ad ospitare le migliaia di persone che lo hanno amato, lo amano e vogliono continuare ad amarlo.






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