I giorni che hanno preceduto questa Pasqua sono stati, purtroppo, giorni in cui il dolore, la tristezza, la paura, hanno costellato di grigio le nostre normali attività.
La notizia del tragico incidente in Catalogna dove delle giovani ragazze di tutta Europa, tra cui sette italiane, avevano perso la vita in un tragico incidente, pagando un contributo folle alla loro voglia di vivere, di crearsi un futuro, di guardare avanti aveva già sconvolto i nostri pensieri.
Le foto di queste bellezze nostrane, quegli occhi, quei sorrisi, quella delicatezza creavano in ognuno di noi un senso di sgomento.
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Ma la settimana ci doveva riservare ancora una ennesima "prova di forza", se si può definirla così, da parte di "cellule impazzite", come vengono definiti questi pazzi kamikaze che riescono a farsi esplodere in mezzo alla folla come se niente fosse e a gettare nello scompiglio, nel panico, nel sangue, delle inermi persone che stanno andando in un aeroporto, che si avviano alla loro quotidiana giornata in metropolitana, trasformando una mattina come tante, in una mattina diversa.
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E questa mattina è arrivata anche la conferma che tra le vittime di Bruxelles c'è la donna italiana di cui si erano perse le tracce.
Al cospetto di queste notizie ognuno di noi pone delle domande a se stesso e c'è chi reagisce con ancor più paura, chi si lascia andare al fatalismo.
Purtroppo un male che sembra quasi incurabile si è iniettato nel nostro vivere quotidiano, gettandoci in uno stato di apprensione continua, mettendo a dura prova le nostre normali abitudini, compresa quella del viaggiare, del piacere di partire, di andare in giro per il mondo a confrontarci con persone di altra razza, di altra cultura, di altra religione,
Chiudere le porte alla speranza che il mondo ritrovi la serenità globale? E quanto può dipendere dalle azioni,dai pensieri di ognuno di noi?
E allora forse un mezzo potrebbe essere proprio quello che trabocca dalle parole di quella piccola ma grandissima donna che fu Maria Teresa di Calcutta;
"La gioia è assai contagiosa. Cercate, perciò, di essere traboccanti di gioia dovunque andiate"
Anche se comprendo bene quanto sia difficile se non impossibile in questo momento traboccare di gioia per chi ha patito e sta patendo l'immenso dolore della perdita dei propri cari, a cui va tutta la mia più immensa solidarietà e compartecipazione al dolore.