mercoledì 9 giugno 2021

Giugno 1981 - Giugno 2021: un viaggio di quaranta anni.

 

pixbay

Era il 15 giugno del 1981, quando per la prima volta presi possesso di una postazione che non sarebbe stata da me occupata per il periodo di un tirocinio, ma si presentava come la prima reale occasione di poter essere il traguardo a cui ambivo sin da piccolo...

Il mio amore per i viaggi nasce dalla curiosità che avevo quando, ancora bambino, leggevo i romanzi di Jules Verne, di Emilio Salgari, di Stevenson. Libri che i miei genitori ma anche i parenti e gli amici non mi facevano mai mancare, sapendo quanto io fossi attratto da quelle letture.

 "Il bambino che sognava il mondo"

Vivendo in un appartamento che non era certo una villa, dovendo condividerlo con gli altri membri della famiglia, spesso cercavo un angolo di quiete nella mia piccola stanza. Da lì guardavo fuori della finestra, immaginando quel mondo lontano che veniva raccontato e descritto in quei romanzi.

Quando mi trovavo nei pressi della Stazione Termini, chiedevo a mia madre di passare dentro la Stazione perché ero attratto dal movimento dei treni in entrata e in uscita. Avrei voluto anche possedere un plastico ma sapendo che questo non era possibile, mi accontentavo della passeggiata al binario 24.

"Binario 24"

I miei primi esperimenti da futuro agente di viaggi, li ebbi in occasione delle vacanze estive, quando insieme al mio papà ci davamo da fare per predisporre la partenza in treno da Roma a Palermo, per raggiungere il paese natio di mio padre (Polizzi Generosa) e quelle vacanze sono rimaste uno dei ricordi più indelebili.

"Le vacanze di un bambino a Polizzi Generosa"



Alle scuole superiori decisi di frequentare gli studi che mi avrebbero dovuto portare a conseguire il diploma di operatore turistico. Fu una scelta non molto chiara per chi mi conosceva, in quanto in quegli anni i ragazzi sceglievano la scuola per ragionieri, per geometri, i più "snob" il liceo classico o lo scientifico. 

Durante gli anni della scuola, insieme al mio storico amico Ernesto, organizzavamo delle gite in pullman. Tanto fu il successo, che ci trovammo a dover gestire gite con più bus: andammo a Firenze, all'Isola del Giglio, a Orvieto (con annessa caccia al tesoro per le vie del paese) al lago di Bolsena.

Nel 1980 conseguii il diploma di Operatore Turistico con la votazione 60/60 che all'epoca era il voto massimo.

A partire dai professori, tutti vedevano in me un futuro universitario e restavano basiti quando dicevo loro che il mio sogno era quello di poter lavorare in un'agenzia di viaggi.

In attesa di trovare occupazione in agenzia, facevo dei lavoretti tipo vendere le enciclopedie, le macchine da cucire, i dispositivi sanitari per pagarmi l'Università. 

Mi ero concesso due opzioni: se entro un anno dal diploma avessi trovato il lavoro in agenzia, avrei abbandonato gli studi di Scienze Politiche che frequentavo con l'ambizione di poter entrare nel mondo del giornalismo, un mondo che mi ha sempre attratto. Se non avessi trovato posto in agenzia, mi sarei dato totalmente agli studi universitari.

Ebbi vari tentativi di approccio in eleganti e storiche agenzie di Roma (oggi non più esistenti) in cui venivo ricevuto da affascinanti titolari sia di sesso maschile che di sesso femminile, con i loro visi abbronzati, chiome fluenti, che mi guardavano con supponenza, degnandomi solo di poche parole:   "noi cerchiamo solo persone esperte"

Stavo perdendo tutto il mio entusiasmo quando arrivò quel momento in cui passa il treno fortunato...


Agli inizi di giugno del 1981 lessi l'ennesima inserzione di lavoro sul quotidiano "Il Messaggero".

Ero titubante se rispondere o non rispondere (a dire il vero non avevo neanche capito cosa stessero cercando) e dissi a me stesso: "questa è l'ultima a cui rispondo, se mi prendono scelgo il turismo, se non mi prendono vado a dare il primo esame, dal momento che avevo studiato circa 1200 pagine di Diritto Pubblico.

Alla fine non ho dato l'esame, per troncare ogni tentazione di dover proseguire con gli studi universitari, perché quell'ultima inserzione a cui risposi, fu la porta per entrare nel mondo dei viaggi ed esserne io uno degli attori principali.



Descrivere la vita di un agente di viaggi negli anni Ottanta meriterebbe un libro intero per far capire di quali capacità dovevamo essere dotati per poter vendere biglietti e viaggi organizzati con gli strumenti che avevamo allora.

Nel mio blog Santo David Consulenza viaggi e vacanze ci sono tanti racconti che parlano di quel periodo. Uno di quelli a cui sono più affezionato è una ipotetica lettera che scrissi a me stesso:

"Ciao vecchio mio"

L'agenzia di viaggi dove iniziai il viaggio  è la VISS Travel, una storica agenzia di Roma, oggi egregiamente condotta dalla cara amica Noemi e dal suo team di grandi professionisti.

Alla Viss trascorsi ben quindici anni di questo viaggio e quando iniziai avevamo come target le scuole.

Erano tempi in cui i viaggi d'istruzione erano gestiti in prima persona dal Preside.

Il viaggio era un momento importante per le comunità che esse rappresentavano. 

Partivano per viaggi anche di una settimana, dovevamo organizzare gruppi a volte di trecento/quattrocento persone che partivano da luoghi dove i collegamenti non erano certo il massimo.

Le corrispondenze sia con le scuole che con i nostri rappresentanti all'estero, si effettuavano ricorrendo al telex, alle lettere scritte con la macchina da scrivere che andavano poi imbustate, affrancate e spedite.

Non avevamo ancora i supporti tecnologici di oggi, le biglietterie erano tutte manuali, le prenotazioni si facevano in via telefonica con lunghe attese per prendere la linea.




Nonostante tutte le difficoltà oggettive, ricordo quegli anni con tanta nostalgia per la passione, l'impegno, la forte motivazione, il sentirsi fieri ed orgogliosi di essere agenti di viaggi.

Nel 1996 lasciai la Viss Travel per avventurarmi in una nuova sfida professionale.

Erano anni in cui il turismo andava a gonfie vele, le agenzie erano gli unici punti di riferimento per l'organizzazione di un viaggio. Quando era il periodo estivo avevamo la fila fuori dei nostri uffici.

"Quando c'era la fila"

In quegli anni, sulla spinta del boom dei viaggi, aprirono diversi network, nacquero le prime reti di consulenti, molte persone lasciavano anche posti di lavoro sicuri e garantiti per aprire agenzie, pensando che questo fosse un lavoro semplice, divertente e che li facesse guadagnare molto.

Ci sentivamo sul podio e pensavamo che mai nessuno avrebbe potuto spodestarci.


Ci fu una mattina che sconvolse il mondo...

In Italia erano le 15 e stavo al bar a prendere un caffè con un collega. Rientrammo in ufficio e trovammo il titolare e l'altra collega che stavano cercando di capire dalla radio cosa stesse accadendo a New York. Era l'11 settembre del 2001

"11 settembre, per non dimenticare"

Fu la prima vera grande tragedia del Dopoguerra e la prima grande crisi che il mondo del turismo dovette gestire (avevamo anche avuto un precedente con la Guerra del Golfo ma non certo a questi livelli).

Ricordo come se fosse oggi quello che accadde man mano che arrivavano le notizie sempre più drammatiche dagli Stati Uniti.

Da allora è stato come se gli eventi andassero sempre più portandoci dentro un labirinto.

Ci siamo ritrovati a dover gestire una serie di eventi che sfuggivano ad ogni nostro controllo: il terrorismo internazionale che cresceva di violenza, emergenze sanitarie, vulcani che eruttavano e impedivano agli aerei di volare per giorni interi, la tragedia della Costa Concordia.

Di seguito alcuni degli articoli che scrissi in quel periodo:

"Warning Egitto"

"Egitto in Fiamme"

"Tunisia ti siamo vicini"

"Un triste weekend"

Nel frattempo un subdolo nemico stava facendosi largo tra di noi.

Forse eravamo troppo presi a gestire le emergenze, forse abbiamo sottovalutato il pericolo, forse ci sentivamo indistruttibili e non ci siamo resi conto che quel pericolo è poi diventato lo strumento che ha messo in forte crisi quel settore che per anni aveva gestito i desideri, i progetti di vacanza di milioni di persone.

Gerd Altman

Si creò una sorta di corto circuito mentale che compromise quel rapporto di fiducia e di lealtà reciproca tra il cliente che si apprestava a partire e l'agente di viaggi che si faceva carico di trasformare quel sogno in un qualcosa di concreto. Eravamo nella confusione più totale.

"Che confusione"

"Agente di viaggi in crisi d'identità"

Nel frattempo, dopo aver avuto il ruolo come capo agenzia e responsabile vendite dell'Immagine Turismo, nel 2004 entrai come socio e direttore tecnico nella Manyara Viaggi per un bel viaggio che andò avanti fino al 2015.

La decisione di mettere fine ad una storia che ti ha accompagnato per 35 anni non è facile da prendere.

Ci sono però situazioni in cui la vita ti pone davanti a un muro, hai solo due scelte: continuare a farti del male con il rischio di aumentare le difficoltà, o avere il coraggio di scrivere la parola fine per darti un nuovo inizio.


Dirla così sembra facile, viverla di persona è destabilizzante.

Un luogo, una situazione di vita in cui hai dato te stesso e da cui hai ricevuto grandi doni, ti resta dentro.Quando senti che quella situazione ti sta dando disagio, ti provoca malessere è difficile accettare la nuova realtà ma ne devi prendere atto e capire cosa puoi fare per tornare ad amare il tuo lavoro, per svegliarti ogni mattina con l'entusiasmo e l'energia che ti ha sempre caratterizzato.

Chiudendo quel capitolo, ci furono dei mesi di smarrimento. Ritrovarsi in un'età matura a dover riposizionare le pedine nel gioco degli scacchi della vita, comporta prendere delle decisioni che non possono essere le stesse che puoi prendere in età giovanile, quando hai una sterminata prateria da percorrere.



Cominciai a riflettere su come avessi potuto continuare a valorizzare quella passione che si era originata in quella stanza di tanti anni prima.

Sentivo che non avevo più il desiderio di tornare dentro un luogo chiuso, avevo bisogno di trovare un equilibrio tra la professione e il resto della vita. Avrei voluto continuare a parlare di viaggi, a organizzarli, a venderli, a condividerli, però nello stesso tempo volevo più spazio per me.

Da quelle riflessioni si sono messe in circolo una serie di situazioni che mi hanno fatto uscire dal limbo in cui ero precipitato e mi portarono di nuovo nel mio mondo, quel mondo che fa parte di me.

Ripresi ad effettuare delle docenze e vedere davanti a me delle persone giovani, curiose di conoscere la vita di un agente di viaggi, carpirne i segreti per il loro futuro professionale, mi convinse ancor di più che uno dei ruoli che avrei potuto svolgere fosse quello di trasmettere le mie esperienze, memore di quando io mi presentavo ai colloqui e venivo degnato di veloci sguardi.

E così una delle attività che svolgo con soddisfazione è poter intervenire in contesti formativi, condividendo esperienze e competenze.

Una buona parte di clienti (quelli più fedeli) continuavano a scrivermi, a chiedermi di organizzare il loro viaggio, Questo mi convinse che non potevo abbandonarli, considerando che molti di questi rapporti erano diventati anche rapporti di forte amicizia.

Nel ricevere quelle richieste, nel cercare la soluzione, nel creare il preventivo, riprovai una forte emozione che risvegliava in me la passione.





Dal 2016 sono un consulente del turismo e voglio chiarire bene cosa intendo con questa definizione.

"Consulente viaggi ma pur sempre agente di viaggi"

Sulla figura del consulente ci sono ancora delle ritrosie, soprattutto da parte degli agenti di viaggi tradizionali che vedono in questa figura un nemico o addirittura un abusivo.

Un consulente di viaggi svolge la sua professione in forma autonoma, da libero professionista, assumendosi oneri e vantaggi.

Per esercitare la professione di consulente di viaggi, deve avere Partita Iva con regolare versamento di tasse e contributi, e per poter vendere i viaggi deve avere un contratto di collaborazione con un'agenzia di viaggi autorizzata.

Per quanto mi riguarda essere un consulente del turismo mi ha portato a seguire diverse attività che si ricollegano al mondo dei viaggi:

  • ho la direzione tecnica di un tour operator che realizza viaggi personalizzati per clienti internazionali e italiani, coordino un team di consulenti, tra cui ci sono figure professionali con anni di esperienza, e figure più giovani con tanta voglia di crescere che hanno bisogno di essere accompagnate per poter essere sempre più autonome;
  • collaboro allo sviluppo di un progetto nel luxury travel, settore che richiede esperienza, competenza, massima attenzione;
  • scrivo racconti di viaggio per alcune piattaforme on line (una tra queste è Oltretutto Travel Writer);
  • mi sono specializzato su viaggi ed esperienze in Spagna, creando un blog dedicato a questa destinazione: Spagna Viaggi Esperienze;
  • negli ultimi cinque anni, dedicandomi di più al prodotto incoming, rivolto a clienti internazionali, desiderosi di apprezzare le numerose eccellenze italiane, ho viaggiato tanto in Italia e la racconto in uno specifico blog: 
          Racconti di viaggi ed esperienze in Italia

Anno 2020: l'anno maledetto

Stiamo forse uscendo dalla peggiore calamità che mai avremmo pensato di dover gestire.

Il turismo è stato lacerato da questa pandemia, eppure gli agenti di viaggio hanno dimostrato di quanta forza siano capaci.

Abbiamo sofferto, abbiamo avuto paura di crollare, abbiamo lottato per avere almeno un minimo di aiuto e non ci siamo arresi.

Il turismo aspetta di rimettersi in moto.

Come tanti colleghi e colleghe, ho riscaldato il motore e sono pronto a scendere di nuovo  in pista, perché quel bambino che è ancora dentro di me mi manda dei segnali. Dopo aver dato tanto in questi quaranta anni e aver ricevuto il doppio, non posso far disperdere il patrimonio di conoscenze e di esperienze.

Il mio obiettivo negli anni che avrò a disposizione nel proseguimento del viaggio, li voglio impegnare perché ci siano altre persone che possano trarne un vantaggio.

Possono essere le persone che ritengono di affidare un bene prezioso come lo è il tempo del viaggio a chi sa averne cura, ed io avrò rispetto del loro tempo.

Le persone giovani che vogliono entrare in questo settore, a cui dare quell'esperienza che li farà crescere e diventare anche loro dei grandi professionisti.

Le Aziende che si vogliono avvalere delle competenze di un professionista.

Chi anche solo leggendo un mio racconto provi un'emozione.

1981 - 2021

I primi quaranta sono andati e posso dire di averli vissuti alla grande.

Il mio grazie va prima di tutto ai miei genitori che mi hanno fatto crescere con l'dea del viaggio. 

Va poi alle centinaia di persone che in quaranta anni hanno viaggiato in Italia e nel mondo e di cui io ne sono stato il loro referente.



Non avrei potuto fare tutto quello che ho fatto se non avessi avuto collaboratori e collaboratrici con i quali abbiamo diviso momenti belli e momenti drammatici. Li ho tutti nel cuore.

Il ringraziamento va anche alle centinaia di figure professionali con i quali ho interagito in tutti questi anni (sales, addette/i al booking dei tour operator) per il loro costante e continuo contributo e supporto giornaliero.

Un ringraziamento ai direttori delle testate giornalistiche che hanno ospitato i miei articoli.

Un ringraziamento anche all'AIAV, Associazione Italiana Agenti di Viaggi, per il ruolo importante che mi è stato affidato in qualità di consigliere e delegato della Regione Lazio.

Nella lista non posso non mettere le Scuole Pubbliche e Private che si sono avvalse della mia collaborazione, mettendomi in relazione con chi sta studiando per essere un futuro attore del turismo.

Sicuramente mi sono perso qualche ringraziamento e spero di essere perdonato.

A questo punto mi posso anche permettere di stringermi la mano per questo ambizioso traguardo a cui sono arrivato con la passione e la curiosità che aveva quel bambino tanti, tanti anni fa.




Santo David.