domenica 22 luglio 2018

Dedicato a chi non s'arrende



Avevo voglia di tornare a scrivere su questo mio blog e da giorni cercavo cosa potessi scriverci che non fosse stato già scritto.
Ho pensato a quello che è stato il mio percorso da quando alla fine del 2015 ho preso la sofferta decisione di chiudere l'agenzia di cui ero contitolare con altre socie, e a quello che è accaduto da quel momento.
Da quando, dopo quasi 37 anni di "banco" ho dovuto anche io, come tanti altri stimati professionisti, gettare la spugna.
Ho cercato di rialzarmi prima che il countdown


ponesse fine all'incontro ma ormai non avevo più l'energia necessaria per poter pensare di andare avanti, almeno in quel modo.

Uscire da una situazione di vita che ha assorbito la tua vita per lungo tempo, regalandoti tante gioie, anche nei momenti più complicati e difficili è sempre un qualcosa di lacerante, come quando finisce un grande amore e sembra che da quel momento in poi la vita non abbia più senso.
Eppure il senso c'è.
Il senso è dentro quei 37 anni di vita in agenzia di viaggi.

Una storia così lunga non la si può gettare via come se fosse un oggetto logoro e ormai inutilizzabile.
Una storia così lunga porta dentro di sé troppi ricordi, troppe immagini, troppi momenti incancellabili e indimenticabili.
Ed è la stessa storia che vedo quando scorro i nostri post su Facebook e dentro questi post ci sta la storia di ognuno di noi.

Ci sono le storie di colleghi più anziani come me che si divertono a postare immagini che appartengono ad un tempo in cui non esistevano i social.
Le amicizie nascevano al telefono, immaginando quale viso, quale corpo ci poteva essere dietro quella voce e si cercava il modo per organizzare un incontro che svelasse il mistero. 
Da molti di quegli incontri sono nate anche delle storie che sono diventate storie di vita condivisa.
Tantissimi volti di uomini e di donne che formano quella grande famiglia che è la famiglia degli agenti di viaggi.

Una famiglia composta di tanti senior che a questo settore hanno dato tanto e tanto hanno anche ricevuto, specialmente quando essere un agente di viaggi ci faceva inorgoglire per il ruolo che rappresentavamo, il ponte tra l'immaginario che le persone avevano del concetto vacanza, viaggio e il poter noi e solo noi trasformare quell'idea in qualcosa di concreto.
Sogni che abbiamo realizzato e condiviso con tante di quelle persone che comunque ancora oggi si ricordano di noi e di quei viaggi.
La "modernità" li  ha da noi allontanati ma molti dopo l'ubriacatura collettiva, da noi sono tornati o stanno tornando.
Storie di tanti colleghi e colleghe che dopo esser usciti da questo settore, stanchi, delusi, sfibrati, ci stanno rientrando, magari sotto altre inaspettate forme ed io ne ho incontrati diversi, vedendo di nuovo il sorriso nei loro volti, 
Il loro DNA gli impone di rientrare e non sprecare quel bagaglio inesauribile, fatto di competenze, di professionalità, di grande motivazione e passione per questo lavoro.
Ci sta poi quella fascia di persone che hanno già un nutrito percorso alle spalle ma non possono ancora essere annoverate nel gruppo degli over.
Hanno ancora quell'età di mezzo, in cui spesso sono tante le decisioni che si devono prendere e non solo nella professione.
Sono quelle persone con cui spesso mi confronto, a cui mando complimenti quando vedo loro la voglia di inventarsi qualcosa di diverso, di smuovere questo settore che si era come insabbiato.
La maggior parte sono donne a riprova che la donna ha sempre una marcia in più.
Noi siamo a volte più concettuali, ci perdiamo appresso ai numeri.
Loro sono creative, hanno il dono della fantasia, sanno gestire meglio le difficoltà.

In questa grande famiglia ci sono i tanti giovani agenti di viaggi, quelli che da poco sono entrati in questo mondo.
Molti di loro ci si sono ritrovati per continuità aziendale, altri ci sono arrivati dalla porta di servizio, tanti ci sono arrivati perché pensano di poter trasformare una passione in un business, alcuni ammaliati, come tanti altri altri che li hanno preceduti, dal canto delle sirene che fa ancora vedere questo lavoro come un lavoro così facile da gestire e anzi oggi il canto delle sirene gioca anche sull'effetto della facilità maggiore dovuta al fatto che oggi vendere un viaggio lo puoi fare a qualsiasi ora, da qualsiasi posto.
Il canto delle sirene dovrebbe spiegare, già dal primo incontro, quali e quante sono le normative a cui un agente di viaggi si dovrà adeguare, ancor prima di proporre il primo viaggio e non so se molti dopo aver sentito parlare di cosa li attende, sarebbero ancora disposti e se lo sono, devono essere veramente delle persone che credono in se stesse.

Un pensiero va anche a quella moltitudine di persone che stanno magari studiando per entrare in questo settore.
Ho avuto il pregio di andare a fare delle docenze in scuole del turismo e ho incontrato tante personalità che sono serbatoi di idee innovative e danno speranza di continuità.

Siamo tanti, siamo una famiglia grandissima o come ci si definisce adesso una community.
Tante storie e in tante di queste storie ci sono valori professionali immensi. Un bagaglio che non si deve gettare al vento.

Il viaggiare è un qualcosa che è dentro ogni persona umana, dal primo giorno della sua vita e d'altro canto la vita stessa è un viaggio.
E allora care colleghe e cari colleghi, non arrendiamoci, abbiamo passato momenti difficilissimi, superato prove, siamo caduti e ci siamo rialzati, c'è chi pensa di poter fare a meno di noi e ben venga, il mondo è bello nella sua varietà, ma abbiamo ancora tanta e tanta gente che ha bisogno di noi e in noi ripone fiducia ed a queste persone che noi dobbiamo dedicare tutti i nostri sforzi quotidiani.
Persone che devono saper di poter contare su professionisti preparati, competenti, che hanno rispetto del cliente, e con il cliente riescono ad entrare in empatia, creando un rapporto basato sulla reciproca lealtà, un rapporto che possa portare benefici ad entrambi, un rapporto win-win, tanto per usare una locuzione moderna
Capisco anche che non sempre la motivazione riesca a superare la stanchezza, o la capacità di essere lucidi ma se anche doveste decidere di arrendervi, non dovete sentirvi in colpa. 
Ci si può arrendere e uscire a testa alta. 
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Santo