Quale sarà lo scenario dei viaggi post covid?
Rispondere a questa domanda non è un’operazione estremamente semplice.
Al di là del comprensibile desiderio di voler tornare a viaggiare, inevitabilmente dovremo fare i conti con una serie di variabili che determineranno la formulazione della risposta.
Prima di tutto ci si deve chiedere quando sarà possibile tornare a prendere un aereo, un treno, imbarcarsi su una nave da crociera, noleggiare un’auto per un viaggio in libertà?
Abbiamo già vissuto l’altalenarsi che c’è stato fino ad oggi.
Siamo partiti che il virus sembrava essere limitato ad una provincia dell’immenso stato cinese, finché questo nemico, probabilmente molto sottovalutato all'inizio, è dapprima entrato nel nostro territorio, gradualmente ci venivano chiuse le frontiere da una miriade di Stati esteri, molto preoccupati che il virus potesse entrare da loro e metterli ancora più in difficoltà.
Molti di questi Stati erano anche delle importanti destinazioni turistiche.
Gli Stati a noi più vicini (Spagna, Francia, Germania, Regno Unito) anche quando il virus era entrato violentemente nel nostro territorio, hanno continuato ad adottare delle politiche scellerate ed oggi stanno pagando un duro prezzo.
Anche la lontana e supertecnologica America sta facendo i conti con un nemico a cui certo non può rispondere come aveva risposto in precedenza, quando fu attaccata da un altro subdolo nemico che è il terrorismo internazionale.
Alla data del 02 aprile 2020, da fonte del TG1, risulta che 3 miliardi e 900 milioni di abitanti nel mondo sono coinvolti in questo problema. Parliamo della metà della popolazione mondiale.
Il risultato è un mondo chiuso, blindato nei propri confini statali, senza più collegamenti, con grandi incertezze sul futuro.
In uno scenario così “apocalittico” non è che può esistere la bacchetta magica che ci fa tornare da un momento all'altro nelle nostre vite precedenti, ci fa risvegliare come se tutti avessimo vissuto un bruttissimo incubo notturno e tutto riparte come prima del Covid-19.
Ci vorrà molto tempo prima che gli Stati riaprano le frontiere, autorizzino gli spostamenti interni ed esterni, gli aerei possano tornare a decollare ed atterrare con i loro carichi di persone e di bagagli, le navi fermarsi nei porti e far scendere centinaia di passeggeri, curiosi di scoprire cosa ci sia nella città in cui hanno attraccato.
Quindi anche la scelta di un viaggio sarà determinata dalla ripresa di una normalità.
Una marcia lenta, graduale con tante incognite ancora da definire.
In una prima fase si potrebbe ipotizzare che la scelta di un viaggio, di un soggiorno, si orienterà verso destinazioni vicine e quindi avremo un ritorno alla vacanza italiana e potrebbe essere un motivo per andare a conoscere tante città, borghi, territori che sono venuti alla ribalta solo in questa drammatica circostanza.
Se proprio ci si volesse allontanare lo si dovrà fare in considerazione della fattibilità operativa del viaggio e delle garanzie che può offrire la destinazione sotto il punto di vista della sicurezza e della possibilità di poter fare immediatamente ritorno a casa, qualora si presentassero delle circostanze impreviste.
Quali potrebbero essere le tipologie di viaggio che verranno più richieste?
Probabilmente alcune tendenze che si erano già delineate negli ultimi anni, avranno un ulteriore sviluppo.
Si avrà una maggiore consapevolezza anche nella scelta di un viaggio e si presterà molta attenzione a proposte che riavvicineranno l’individuo al benessere, inteso non come benessere edonistico ma come ricerca di un più genuino contatto con la natura, la valorizzazione del territorio e dell’ambiente, la voglia di ritrovare il calore di un abbraccio di cui abbiamo dovuto fare a meno per lungo tempo.
Altra importante variabile che inciderà sulla scelta di un viaggio sarà quella economica.
Dopo l’emergenza sanitaria sarà sempre più determinante la gestione della sofferenza economica che cresce in funzione della durata di quella sanitaria e delle conseguenti limitazioni e restrizioni delle attività.
Come conseguenza ci sarà un riposizionamento delle classi sociali.
Già avevamo avuto una forte crisi che aveva colpito in particolare la cosiddetta fascia del ceto medio, con un ulteriore impoverimento di una buona parte di popolazione.
Inevitabilmente assisteremo ad un ulteriore impoverimento e quindi ognuno di noi dovrà rivalutare la sua scala dei bisogni e si tenderà di più a cercare di soddisfare i bisogni primari (cibo, salute, sicurezza) prima di rivolgere lo sguardo a quelli più voluttuari, anche se negli ultimi tempi questa tipologia di consumo era entrata a far parte dei bisogni primari, riconoscendo nel viaggio una parte fondamentale per la soddisfazione di un individuo.
Probabilmente questo avrà come conseguenza una enorme difficoltà da parte di tante persone, che magari ancor di più cercheranno nel mare delle offerte quella più consona alle loro possibilità di investimento e da un’altra parte vedrà un ampliamento della domanda legata al cosiddetto “turismo lusso” riservato ad una tipologia di clientela che sicuramente non avrà avuto grandi danni da questa ultima crisi e potrà tornare a concedersi vizi e stravizi, potendoselo permettere.
Cosa dovranno fare le agenzie di viaggi, i tour operator, i consulenti turistici?
Dovranno tenere conto di tutte le variabili e tarare le programmazioni, le idee di viaggio, in funzione delle nuove aspettative che si verranno a delineare nei prossimi mesi.
Dovranno essere capaci di saper accogliere il ritorno delle persone con grandi risorse sia professionali che umane in quanto il consumatore nel momento in cui andrà a chiedere un servizio, vorrà trovare tranquillità, rassicurazioni, empatia, ascolto.
Vorrà entrare in luoghi dove non possa avvertire angoscia, o vedere la persona che gli sta proponendo un viaggio con un viso contrito e afflitto.
Con questo non voglio dire che bisognerà indossare una maschera con un sorriso finto, quel sorriso dovrà sgorgare dal cuore, perché nel momento in cui si riparte, ancor più ci si dovrà sentire fieri di poterci essere nella ripresa e poter giocare un ruolo importante per il rilancio dell’economia.
Cosa sto facendo io in questo periodo?
Sto prendendomi il maggior tempo che ho a disposizione per entrare mentalmente nella nuova fase e prepararmi con idee nuove, esperienze da proporre sia per far apprezzare la nostra bella Italia sia per far conoscere una destinazione a noi molto cara come è la Spagna, una destinazione che ha tanto da offrire e che, purtroppo, ancora oggi viene proposta con troppe idee standardizzate che ne danno un’immagine parziale.
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Autore Santo David