Le nostre libertà condizionate, limitate.
Eravamo consapevoli di dover accettare quel sacrificio in cambio di una libertà che ci era stata tolta per causa di un virus, arrivato da molto lontano.
Giornate, pomeriggi, sere, nottate nello spazio delle mura domestiche.
Abbiamo esorcizzato le paure con la creatività tipica italiana, improvvisando show sui nostri balconi, affacciandosi alle finestre, uscendo nei nostri giardini.
Le ore 18 erano diventate una sorta di happening per cantare, ballare, suonare, stendere bandiere con la scritta "andrà tutto bene".
Le televisioni continuavano a mandare in onda servizi angoscianti.
Una pletora di personaggi fino allora sconosciuti alle masse, diventavano sempre più famosi, sostituendosi ai personaggi televisivi a cui eravamo abituati, anche essi stessi relegati nelle loro case.
Le nostre abitazioni si sono trasformate in palestre, scuole, uffici, sale da ballo, scuole di cucina.
In televisione repliche di trasmissioni del passato che ci hanno riportato indietro nel tempo.
Nel frattempo non eravamo più soli a combattere questa battaglia. Si era unito a noi la gran parte del mondo.
Arrivò l'estate e la sensazione di avercela fatta, avvalorata anche dalle decisioni prese a livello istituzionale, ci dettero un senso di esaltazione euforica che da lì a poco ci fece ripiombare nell'incubo.
Ci ritrovammo nella "seconda ondata" in un'Italia già barcollante, e dopo mesi di chiusure per non dover richiudere tutto, la nostra Italia fu colorata di giallo, arancione, rosso.
Colori che in un tavolozza di un pittore creano un capolavoro, ma in questo caso distinguono il grado di pericolosità del contagio.
Dall'inizio della pandemia i grandi luminari della scienza ci hanno detto che insieme alle norme di comportamento per evitare il diffondersi del virus, l'unica speranza per uscirne fuori, sarebbero stati i vaccini.
Ci veniva anche detto che diverse aziende farmaceutiche stavano lavorando sulla produzione del vaccino e occorreva del tempo per gli studi preliminari, ma entro la fine dell'anno i vaccini sarebbero stati a disposizione.
Alla fine del 2020, è iniziato il balletto dei grandi annunci, quasi una sorta di "letterina di Babbo Natale" che ci faceva intravedere la possibilità di poterne venire fuori nel giro di pochi mesi.
In televisione scorrevano le immagini dei Tir e questa volta non erano carichi di bare, come quelli della buia notte di Bergamo.
Erano pieni di vaccini, viaggiavano scortati dalla polizia per il loro prezioso carico.
Siamo arrivati a marzo 2021 e da lunedì 15 marzo, la maggior parte della nostra Italia ripiomba nel colore rosso.
In tutto il mondo il virus la fa ancora da padrone.
In tutto questo contesto, è un anno che il mondo del turismo è inevitabilmente al palo.
Anche noi che di turismo viviamo, abbiamo rimandato di mese in mese le nostre speranze di poter tornare a fare quello che è nel nostro DNA: creare idee di viaggio, confezionarle in un prodotto, e fare in modo che più persone possano usufruire di un bene così prezioso come è il viaggiare.
Un bene di cui ne sentiamo forte la mancanza e che vogliamo tornare ad avere.
Se oggi dovessi fare delle previsioni, francamente non me la sento più di fare pronostici su quando si potrà tornare a viaggiare e di come lo si potrà fare.
Questo non vuol dire che si debba rinunciare al desiderio che è comunque presente, alla speranza che alimenta il desiderio, alla certezza che desiderio e speranza possano tornare ad essere delle certezze.
Probabilmente per l'estate e l'autunno, le misure restrittive, l'intensificarsi della vaccinazione, le decisioni che saranno prese anche a livello comunitario europeo al fine di salvaguardare la salute e anche le economie dei paesi membri, dovrebbero far sì che si possa viaggiare nei propri territori e in quelli più vicini.
Estate e autunno che rappresentano due ideali stagioni per poter viaggiare nell'area mediterranea.
Questo vuol dire per noi italiani essere avvantaggiati, perché viviamo in un territorio che ha un immenso patrimonio e pertanto può essere meta di un viaggio, di una vacanza in totale serenità e sicurezza per sé e per gli altri.
Sono state create delle nuove soluzioni di viaggi per andare incontro alle esigenze nate a seguito del Covid, come per esempio i self drive, in cui si possono effettuare degli itinerari con la propria auto o con auto noleggiata, usufruendo di servizi alberghieri e di un servizio di guida turistica che funge anche da assistenza nei luoghi toccati dal percorso.
Gli Stati a noi vicini e mi riferisco alla Spagna, al Portogallo, alla Croazia, alla Grecia, a Malta, stanno attuando tutte le possibili misure per poter ricevere ospiti, dando loro modo di trascorrere una vacanza in sicurezza.
Le navi da crociera, seppur con meno itinerari e alcuni di essi modificati per ovvie ragioni, garantiscono un livello di sicurezza, testato in prima persona dallo stesso Ministro del Turismo Garavaglia nel corso della sua visita a bordo di MSC Crociere.
Alcuni importanti tour operator come il gruppo Alpitour, la Veratour e Settemari hanno intrapreso un'operazione congiunta per proporre dei "corridoi turistici" con voli e hotel "Covid free" per le Canarie, destinazione molto bella per il mare ma anche per il suo ambiente e per le tante esperienze che si possono avere.
L'invito che me sento di fare è quello di prendere contatto con il vostro consulente di viaggi e insieme al professionista, valutare quale potrebbe essere la vacanza fattibile, farsi spiegare bene le modalità per poterla usufruire in serenità e sicurezza.
Gli stessi professionisti v'informeranno per tutto quello che riguarda le politiche di prenotazione ed eventuali successive modifiche/cancellazioni, premesso che sia i tour operator che i singoli fornitori di servizi turistici, applicano la massima flessibilità.
Il consulente vi darà conto delle polizze assicurative comprese e non comprese e insieme a voi studierà i "pacchetti assicurativi" più adatti alla vostra specifica situazione.
In una situazione così complessa e delicata, fare da soli potrebbe essere una strategia che può rivelarsi improduttiva nel momento in cui si avessero delle difficoltà da gestire.
Meglio affidarsi ai professionisti e a proposito di professionisti, ci tengo a precisare che specialmente in quest'anno terribile, si è dato molto risalto, alla figura del consulente di viaggi.
Una figura che sembra essere uscita dal cilindro di un mago, seppur è una figura che esiste da sempre, in quanto chi da anni esercita la professione di agente di viaggi (figura professionale da sempre contemplata tra le figure professionali riconosciute a norma di legge) è un consulente per il suo cliente e lo è per la materia turistica.
Essere agenti di viaggi e/o consulenti non lo si diventa solo per avere seguito un corso, per aver scaricato un ebook, per aver seguito qualche lezione on line o per far parte di gruppi che nel loro business non hanno come obiettivo vendere viaggi ma affiliazioni.
Il momento che stiamo attraversando è uno dei periodi più complicati e drammatici,
Mai come in questo periodo ci deve essere fiducia e rispetto da ambo le parti.
Di consulenti seri e preparati ce ne sono tantissimi e sono certo che ognuno di voi ne abbia uno di riferimento.
Per chi stesse cercando un consulente per organizzarsi il viaggio e non ne ha altri di riferimento, per chi non si sente più tutelato da un consulente di cui si era servito fino ad oggi, potete inviarmi una mail a
santo@santodavid.it oppure tramite il modulo contatti del mio sito Santo David - Consulenza viaggi
Per approfondimenti:
Chi può vendere e organizzare un viaggio organizzato (pacchetto turistico)
Santo David consulente ma pur sempre agente di viaggi
Intanto ci possiamo sentire e potremmo cominciare a valutate come poter strutturare la vostra idea di viaggio.
Vi ricordo che a norma di legge, qualora dalla mia consulenza nascesse in voi la decisione di farvi organizzare il viaggio, il contratto sarà gestito da Agenzia di Viaggi autorizzata.