sabato 24 marzo 2012

VIAGGIO IN SICILIA






Tanti, tanti anni fa, un giovane uomo partì da un paese delle Madonie, nel cuore delle Sicilia, per il primo viaggio importante nella sua vita.

Non si era mai allontanato da quel posto, e, per la prima volta, si ritrovò su di un treno, che lo stava portando nel "Continente", per andare a prestare il servizio militare ad Orvieto, arruolato, probabilmente per effetto della sua statura, nel Corpo dei Granatieri di Sardegna.

Le coincidenze della vita lo portarono successivamente alla caserma "Ruffo" di Pietralata, qui a Roma.

Il caso volle che amici in comune lo invitarono ad una festa, dove tra un ballo ed un assolo di fisarmonica, il timido giovane uomo incontrò la vitalità di una bellissima donna dell'epoca e da quell'incontro nacque una di quelle storie d'amore di cui è stata piena l'Italia, subito dopo la fine della guerra.

Quella coppia di innamorati erano i miei genitori.

Inevitabilmente non posso non sentire la Sicilia come la mia seconda terra d'origine.

Troppi sono i legami, i ricordi, le immagini che sono dentro il mio cuore, nei miei pensieri.

Parlare di tutto questo richiederebbe un libro intero, anche solo per raccontare tutte le belle cose legate ai periodi estivi che si trascorrevano nel paese di origine di mio padre, Polizzi Generosa, quel posto da cui partì appunto nel lontano 1945.

La Sicilia è stata purtroppo negli anni martoriata da piaghe sociali che hanno dato di essa un' immagine falsa, fuorviante e la cinematografia ha contribuito ad aumentarne la cattiva fama.

I luoghi comuni hanno fatto del siciliano un mafioso, un uomo geloso, sembrava che le uniche immagini di questo popolo e di questa terra meravigliosa fossero la lupara e la coppola.

E la cosa ancor più assurda è che molti di questi benpensanti, pronti a sparare sentenze, non hanno mai messo piede in quest' isola, non hanno mai provato quell'emozione particolare che si può avere quando sei sul "ferryboat", che ti sta portando dalla riva calabra a quella sicula.

Mi ritorna in mente il viso di mio padre che si trasformava, assumeva un aspetto più sereno man mano che il traghetto si avvicinava al porto di Messina, cosciente che si stava avvicinando sempre più il momento in cui avrebbe potuto incontrare di nuovo i suoi cari, dopo un anno di attesa.

Parliamo di tanti anni fa quando le situazioni di vita non permettevano facilità di spostamento o di incontri come lo è adesso..

Oggi la Sicilia la si può raggiungere, molto più comodamente e velocemente.

Una buona rete autostradale, oltretutto per la maggior parte gratuita, collega le città più importanti, attraversando paesaggi da film; una discreta rete di collegamenti in autobus sopperisce alla carenza del trasporto ferroviario.

Ottimi collegamenti marittimi da Genova, Civitavecchia, Napoli, Salerno per i principali porti siciliani, permettono di evitare l'inferno della Salerno Reggio Calabria, il cantiere infinito...

E allora mi chiedo: ma perché prima di andare a portare i soldi in altre mete turistiche estere non si ha l'accortezza di pensare che nel nostro paese abbiamo tutto quello che andiamo cercando nel mondo, e se andrete in Sicilia troverete:

- un mare straordinario che è stato culla delle civiltà

- città, paesi, borghi che hanno millenni di storia alle spalle e sono la testimonianza di tutti i popoli, transitati in quest' isola: greci, fenici, normanni, arabi e via dicendo

- un tesoro artistico, un patrimonio culturale a cielo aperto

- arcipelaghi di isole fantastiche: le Eolie (Lipari, Salina, Vulcano,Panarea, Stromboli), le Egadi (Favignana e Marettimo), Lampedusa e Pantelleria

- parchi naturalistici dove trovare flora e fauna protette

- manifestazioni culturali, enogastronomiche. folcloristiche di livello internazionale

- una cucina che trova un perfetto mix tra i sapori del mare e quelli delle montagne e delle campagne di cui è ricca la Sicilia

- una pasticceria che vi farà dimenticare ogni legge dietetica ma alla quale non potrete e non saprete dire di no

- l'ospitalità delle persone che vi daranno il massimo per farvi sentire come a casa vostra.

E allora cari lettori di questo blog, cari amici in genere, ascoltate il consiglio di chi ha avuto la fortuna di conoscere e amare questa terra: per le prossime vostre vacanze lasciate stare mete lontane, puntate la vostra attenzione su questa meravigliosa ed insostituibile isola e se lo vorrete troverete in me una fonte di informazioni utili.

Santo

domenica 18 marzo 2012

I LOVE NEW YORK....









L'appuntamento settimanale con i ricordi di viaggi, da condividere con chi ha piacere di leggermi, oggi mi porta indietro nel tempo e per l'esattezza al 2001, quando, invitato dalla compagnia aerea Us Airways, ebbi la fortuna di poter partire per Philadelphia, una di quelle città americane, così presenti nella cinematografia (basti pensare a tutta la saga di Rocky), ma che vanno assolutamente visitate, al di là di questa unica motivazione.
Nel ritornare a quel lontano periodo, visto con gli occhi di oggi, provo un senso di nostalgia.
Quel viaggio negli States fu, per ironia della sorte, l'ultimo viaggio importante che ebbi modo di fare.
Dico ironia della sorte, perché ero reduce da anni in cui avevo girato in lungo ed in largo, sfruttando il lato piacevole della nostra professione e mi ero, di conseguenza, arricchito di un enorme bagaglio professionale.
Mi mancava New York, era nei miei sogni, la vedevo come una meta che mi era sfuggita ma era lì ad aspettarmi.
La vita però gioca spesso dei brutti tranelli.
Ero tornato così entusiasta da quell'esperienza, però con un senso di mancanza dentro, in quanto avevo dedicato a questa immensa e fantastica città soltanto una giornata, e quindi mi era rimasto dentro un fortissimo desiderio di tornarci.
Ero fiducioso che il mio lavoro me lo avrebbe permesso.
Invece, poco dopo il mio rientro in Italia, mi viene comunicato che l'agenzia dove lavoravo e di cui ero anche socio di minoranza era stata ceduta e da lì è iniziato una sorta di calvario, dapprima professionale e poi con l'aggravante di situazioni familiari che mi impedirono per un lungo tempo di tornare a viaggiare nel mondo.
E poi non dimentichiamoci cosa successe a New York quella folle, tragica mattina del 11 settembre, immagini che ognuno di noi non può più dimenticare.
Sono passati, ormai undici anni, eppure se socchiudo gli occhi, se guardo le foto, ancora mi vedo lì, emozionato, stupefatto, incredulo, perso nella grandezza di tutto quello che in questa città è portato all'eccesso.
Ero partito da Philadelphia di mattina presto in treno, come i tanti pendolari che abbiamo visto in tanti film, per avere più tempo a disposizione.
Mentre il treno si avvicinava alla Penn Station, lo skyline di New York cominciava a far battere il mio cuore.
Ebbi subito l'impatto con la città da buon italiano.
Nel mio maccheronico americano e con la mia mappetta in mano, chiesi ad un poliziotto, anche lui visto tantissime volte in tivù, dove fosse il Metropolitan Square Garden e lui mi rispondeva "This is" ed io a insistere.
Non avevo capito di essere già dentro questo tempio dello sport, dello spettacolo mondiale.
Uscito dalla stazione ho dovuto resettare completamente il cervello, abituato ad altre dimensioni, ad altre altezze e immergermi così in una realtà completamente differente dai nostri standard ambientali.
Un conto è vedere i grattacieli in televisione, un conto è esserci al cospetto.
Ti senti piccolissimo, vuoi arrivare con lo sguardo fino al punto più alto e senti la testa che ti gira.
Allora ho tirato un forte respiro e mi sono fatto coraggio, non potevo perdere tempo prezioso.
E' iniziata così una sorta di piccola personale maratona in cui non riesco a quantificare i chilometri percorsi.
Ritrovarmi nel cuore di Broadway, il tempio dei grandi musicals: immensi cartelloni pubblicitari con i programmi in scena, luci, foto e lo sguardo che non riesce a concentrarsi, tanto è catturato da una girandola di forti immagini.
Mi sono ritrovato anch'io su Times Square, cercando un attimo di pace per immortalarmi nella foto ricordo e pensando a chi ha avuto la fortuna di aspettare, come tradizione, un nuovo anno su questa piazza.
Ho camminato sulla Fifth Avenue, e mentre passeggiavo, perso nella folla, incantato da tutto, avevo la sensazione di essere in un set cinematografico, perché tutto quello che si stava materializzando davanti ai miei occhi lo avevo già visto in centinaia di film, ed quel giorno era tutto vero.
Sono arrivato davanti al Plaza, il mitico hotel e non ho resistito alla tentazione di entrare e confondermi nella clientela dell'albergo, per un momento di celebrità.
E poi mi sono "disintossicato" nel polmone verde di New York: il Central Park, altro set cinematografico: persone che nella pausa pranzo fanno jogging, coppiette innamorate come in tanti film, panoramiche che ti danno la sensazione di essere in Irlanda anziché in America.
Pranzo veloce con uno di quei hamburger che in confronto ai nostri sono di una grandezza spaventosa, coperti da una mole di ketchup,e poi capisci perché qui sono tutti megaobesi!
Per rientrare avevo avuto la bella idea di provare la metro.
Sono sceso e mi sembrava di avere davanti a me un labirinto, quasi impossibile da decifrare.
Ho fatto una foto e sono risalito in superficie per continuare la mia maratona.
La sera mi ha regalato altre forti emozioni, quando la città si accende di milioni di luci e la sensazione di essere in un sogno si fa sempre più intensa.
Il mio tempo andava esaurendosi ma volevo ancora nutrirmi di altre immagini e così velocemente ho raggiunto il Palazzo delle Nazioni Unite, ho ammirato l'Empire State Building e non potevo non concludere, entrando nella Central Station, altra location inflazionata da migliaia di pellicole che sono state girate qui.
Stanco ma non sazio, ho ripreso l'Amtrak per tornarmene al mio hotel di Philadelphia, salutando New York con un "goodbye" perché sono sicuro che la vita mi donerà di nuovo la possibilità di ritornare in questo luogo, dove le emozioni vanno a mille.


sabato 10 marzo 2012

I MILLE VOLTI DELLA SPAGNA


Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare abbastanza, di visitare tanti luoghi e, in molti di essi, ci sono ritornato in diverse occasioni.

Poter dire quale tra le mete visitate sia quella che più mi è rimasta nel cuore è impresa alquanto difficile, perché ritengo che ognuna di esse mi abbia, comunque, lasciato un segno.

Una destinazione per la quale sento una particolare attrazione è stata sempre la Spagna.

Spiegare i motivi di tale feeling non è così semplice, è come quando ti innamori di una persona e se cerchi di dare una ragione al perché tra tante persone ti sei innamorato di quella persona in particolare, forse un motivo vero non esiste, te ne sei innamorato e questo è già di per sè il motivo più importante.

In Spagna ho vissuto le vacanze spensierate di quando ero più giovane e si partiva per andare a Palma di Maiorca oppure ad Ibiza per le notti da sballo nelle migliori discoteche e come non ricordare il Pacha, il Ku, l'Amnesia, locali che hanno fatto la storia delle notti ibicenche.

Tanto era il mio feeling con il mondo iberico che decisi di iscrivermi ad un corso di lingua spagnola, un idioma che ho fatto mio, al punto di non trovarmi mai in difficoltà, tutte le volte che ho potuto conversare in questa lingua, sia in Spagna che in qualunque parte del mondo.

La Spagna è entrata nel mio cuore perché da una notte di divertimento, dei tempi giovanili,  è nata una bella storia di amicizia con una madrilena, storia di amicizia iniziata nel 1987 e che prosegue tutt'ora.

Questa storia ha fatto sì che andassi nella capitale spagnola in molte occasioni, avendo modo di osservare come Madrid si trasformasse, anno dopo anno, in una delle più affermate e moderne capitali europee.

Ci sono stato per  la prima volta un'estate di tanti, tanti anni fa, quando la città era semi deserta ma poi ci sono ritornato in altre occasioni in cui Madrid dava il meglio di sé stessa, dando libero sfogo a quella ubriacatura di divertimento e di gioia di vivere che fu chiamata "movida", replicata successivamente in tante altre città europee.

Iniziare andando a tapear, passando da un locale all'altro per cenare alle 11 di sera, ritrovarsi a bere in un disco bar, tirare fino all'alba, proseguire con cioccolato caldo e churros alla Caffetteria San Ginès per farsi quella domanda che tutti si sono fatti "ma questi qui quando dormono?"

Scegliere tra le città spagnole quella dove poter trascorrere anche un semplice weekend, è come tirare a sorte: puoi aver visto Madrid, ma non hai visto ancora nulla.

Come non pensare a Barcellona, questa intrigante città che la devi percorrere partendo dal mare, dal suo porto, per perderti lungo le Ramblas e tutte le viuzze intorno, e restare incantato nella Bouqeria, il mercato dove sembra che la frutta, la verdura, siano state messe lì come delle coreografie.

Barcellona, la città di Gaudì e delle sue folli idee, una per tutte l'incompiuta Sagrada Familla.

Valencia: altra città, il cui richiamo è andato sempre più crescendo negli ultimi anni, merito anche delle importanti manifestazioni sportive come l'America's Cup, la Formula Uno, che qui hanno fatto veramente da volano.

Ma Valencia, oltre alla città delle Scienze, all'Acquario, ti regala un centro storico affascinante, dove è un piacere gustare la famosa paella, seduto al fresco, sotto un cielo stellato, con la brezza che arriva dal mare.

Il viaggio continua, altre città, altri luoghi ci richiamano, ci ammaliano: Malaga, città d'ingresso per la Costa del Sol ma anche una piacevolissima città da visitare a piedi e soprattutto nota per il museo dedicato al grande Picasso.

La Costa del Sol è sole, divertimento, grandi alberghi, discoteche e spesso viene confusa con la regione di cui in qualche modo ne fa parte:l'Andalusia.

Questa è una di quelle zone della Spagna che meriterebbero di essere visitate più volte, tanto è il patrimonio storico, culturale, folcloristico, religioso che può offrire.

E' già sufficiente nominare le sue città per rendersene conto: Granada, Siviglia, Cordova per citare quelle più conosciute, ma l'Andalusia nasconde dei piccoli gioielli, meno noti, ma di un fascino straordinario.

Basta spingersi più giù per andare alla scoperta di Cadiz e da lì tutta la Costa de la Luz che si spinge fino ai confini con il Portogallo.

Andando verso il nord si raggiunge Almeria e da qui si può andare alla scoperta di un Parco naturalistico di fama internazionale: il Parco de Gata, da scoprire ed apprezzare, lontani dalla massa

Ho avuto la fortuna di visitarlo in uno dei mei ultimi viaggi in terra spagnola, così come un'altra scoperta per me indimenticabile è stata la Galizia con le sue città, tra cui Vigo e Santiago de Compostela, i suoi numerosi campi da golf, inseriti in contesti naturalistici eccezionali.

Sta arrivando l'estate e la Spagna si sta preparando ad una nuova stagione di arrivi da tutto il mondo
Il piatto forte del menù saranno le sue spiagge, un lungo litorale da Nord a Sud, da Est ad Ovest, un litorale, spesso deturpato dal boom edilizio, ma che può riservare angoli di pace e di natura incontaminata all'occhio esperto e curioso.

Il massimo però dell'offerta estiva spagnola sono le sue isole, da quelle più spagnole, le Baleari, a quelle più africane, le Canarie.

Palma di Maiorca, Ibiza, Minorca e Formentera, le quattro sorelle che si contendono i favori dei turisti, ognuna offrendo una propria particolarità che la distingue.

Tenerife, Gran Canaria, Lanzarote, Fuerteventura, quattro paradisi che ti fanno già sentire il profumo africano.

L'altro piatto forte del turismo spagnolo sono i collegamenti. Negli ultimi anni è stato dato, a differenza del nostro paese dove tante promesse ma pochi fatti, uno sviluppo incredibile al trasporto aereo interno ed internazionale, aeroporti tra i più trafficati nel mondo, una rete di alta velocità estesa in tutto il territorio, traghetti per le isole interne e per i porti internazionali, autostrade a non so quante corsie, metropolitane in tutte le città, una rete di taxi sempre disponibili, e non cari come i nostri.

Aggiungeteci l'allegria della gente spagnola, in questo molto simile a noi, il feeling che si crea facilmente, la voglia di divertirsi, di ballare, di bere in compagnia, una cucina variegata con molte tradizioni regionali.

Sommando tutto questo, comincerete a comprendere perché nel corso degli anni mi sono innamorato della Spagna.

Se ancora non ci siete mai andati, cosa aspettate a farlo?

Tante sono le possibilità per effettuare un viaggio in Spagna: un weekend mordi e fuggi in una delle tante città spagnole, un soggiorno balneare, un tour organizzato. Potete noleggiare un'autovettura e scoprirla in totale libertà, oppure dedicarvi al vostro sport preferito.

Per i più romantici e nostalgici, treni di lusso belle epoque, per effettuare dei tour di gran fascino.

E non dimentichiamoci che i porti spagnoli sono tra i principali approdi delle più importanti compagnie crocieristiche.

Tutto questo e tante altre idee le troverete in tutte le più qualificate agenzie di viaggi che sapranno consigliarvi al meglio e vi proporranno i programmi dei migliori tour operators specializzati sulla destinazione.

Considerata la mia conoscenza ed il mio amore per questa terra non esitate a contattarmi e a condividere con me le vostre impressioni.

Sarei anche ben lieto se lascerete qualche vostro commento, raccontandomi una vostra eventuale esperienza nel mondo spagnolo.

Vi invito anche a consultare:
Ufficio del Turismo Spagnolo il sito ufficiale per le vostre vacanze in terra spagnola

www.tierra.it il sito per chi ama e vuole vivere la Spagna

www.turgalicia.es tutte le informazioni utili per un viaggio in Galizia


Post già pubblicati:


Galizia, la Spagna che non ti aspetti

Madrid, la città che non dorme mai

Andalusia


giovedì 1 marzo 2012

QUI DOVE IL MARE LUCCICA


"Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza, davanti al Golfo di Sorrento, un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto e si schiarisce la voce..."

Quante volte abbiamo ascoltando queste parole, ci siamo emozionati.....

Ma stasera tutta l'Italia si sta commuovendo per la scomparsa di questo piccolo grande uomo a cui tutti dobbiamo dire Grazie per aver portato nel mondo la nostra musica, la nostra poesia.

Ascoltando le parole di "Caruso", socchiudendo gli occhi, ci si ritrova, come per magia, dentro quella stanza, ammirando uno dei Golfi più invidiati nel mondo.

Grazie Lucio per tutte le emozioni che ci hai regalato e che continuerai a donarci ogni volta che riascolteremo le tue poesie.