sabato 24 ottobre 2020

Chi può organizzare e vendere un viaggio organizzato?






Parlare di viaggi in questo periodo sembra quasi irrispettoso in considerazione della grave situazione sanitaria che tutto fa pensare meno che all'idea di un viaggio.

Sappiamo bene che ci sono adesso altre priorità.

Questo però non deve farci precipitare nel più assoluto nichilismo, nel pensare che da questa situazione non se ne possa più uscire.

Da professionisti, rispettiamo il sentimento di questo periodo e non siamo qui per parlarvi di mete tropicali, di spiagge dorate, di resort immersi nella vegetazione più lussureggiante, sapendo quanto oggi sia complicato poter pensare che questi sogni si trasformino in qualcosa di reale, almeno in un tempo breve.

Sappiamo pure che ci sono dei personaggi i quali, nonostante tutti i divieti, hanno raggiunto mete di vacanza, e una volta arrivati a destinazione, pompano il loro ego nel mostrare sui social le foto e video, quasi a voler dimostrare che per loro non esiste alcun limite.

Gli stessi si divertono anche a sbeffeggiare le agenzie di viaggi perché secondo la bieca visione di questi personaggi, le agenzie non sono state capaci di organizzargli il viaggio, dimenticando che le stesse agenzie sono assoggettate a precise disposizioni governative e non possono certo mettersi contro la legge.

Veniamo alla domanda di quest’articolo. 

Chi può organizzare e vendere un viaggio?

La risposta, nell'immaginario collettivo, potrebbe essere assodata ma non è così.

Partiamo da quello che è contemplato nella legislazione vigente in materia di organizzazione e vendita di viaggi.

Articolo 33 Codice del Turismo

i) “organizzatore”: un professionista che combina pacchetti e li vende o li offre in vendita direttamente o tramite o unitamente a un altro professionista, oppure il professionista che trasmette i dati che si riferiscono al viaggiatore a un altro professionista conformemente alla lettera c, numero 2.4;

l) “venditore”: il professionista diverso dall'organizzatore che vende o offre in vendita pacchetti combinati da un organizzatore;

(ambedue rientrano nella categoria di “professionisti”, persone fisiche o giuridiche, soggetti pubblici o privati che agiscono a scopi commerciali, contrapposti al viaggiatore/consumatore)

Per essere più chiari e comprensibili al grande pubblico, un esempio di organizzatore può essere Alpitour che probabilmente tutti conoscono; un esempio di venditore è l'agenzia di viaggi tradizionale, quella che si può incontrare nelle vie delle nostre città, grandi o piccole che siano.

Ho citato Alpitour per comodità poiché è un marchio conosciuto, ma ovviamente ci sono tantissimi altri "organizzatori" strutturati, così come ci possono essere agenzie di viaggi a carattere familiare e altre che sono inserite in realtà più organizzate sotto il punto di vista numerico.

La stessa agenzia di viaggi tradizionale, quella che generalmente è identificata con il luogo dove poter acquistare biglietterie, e dove è possibile comprare un "pacchetto turistico" organizzato da un Tour Operator, se in possesso essa stessa anche di licenza da tour operator, può organizzare viaggi di sua creazione.

Per essere organizzatori o venditori di viaggi, in regola con le normative di legge, non ci si sveglia una mattina e si decide di mettersi a creare pacchetti turistici o a vendere viaggi, come se niente fosse.

Dietro l'apertura di un tour operator e di un'agenzia di viaggi, ci sta tutto un percorso da compiere per avere tutte le autorizzazioni previste.



I tour operator e le agenzie di viaggi devono stipulare polizze assicurative a favore dei clienti per eventuali disservizi che si dovessero avere in corso di viaggio, devono avere una polizza cosiddetta "Fondo di Garanzia" per tutelare il viaggiatore da eventuali insolvenze.

Il viaggio può essere venduto solo previa stipulazione del “contratto di viaggio” che contempla diritti e doveri per tutte le parti coinvolte.

All'interno di un Tour Operator e di un'agenzia di viaggi, ci deve essere la figura del Responsabile Tecnico, giuridicamente definito "Direttore Tecnico".

Per esercitare questa delicata mansione (il Direttore ha la responsabilità tecnico operativa dell'Azienda che rappresenta) si deve aver superato un esame di abilitazione o aver conseguito la qualifica per "merito" nel senso che si è lavorato per un certo numero di anni in realtà turistiche.

Per garantire la massima presenza del Direttore Tecnico, lo stesso potrà esercitare il suo mandato solo in un'agenzia di viaggi e sue eventuali filiali, o in un solo tour operator.

Negli articoli di legge riportati sopra, si fa riferimento alla voce “professionista”

I tour operator e le agenzie di viaggi devono infatti esercitare il loro mandato con la massima professionalità. 

Per essere dei veri professionisti, si devono seguire corsi di formazione, conoscere gli aspetti legali e assicurativi che ci sono dietro l’organizzazione di un viaggio, essere aggiornati su tutte le disposizioni sanitarie dei vari paesi, conoscere il clima del mondo per consigliare al meglio.

I veri professionisti, devono anche avere doti empatiche nel sapersi rapportare a varie tipologie di clientela per intercettarne bisogni e desideri.

Purtroppo in Italia da quando esistono le agenzie di viaggi, in parallelo c’è sempre stato il mercato parallelo di chi abusivamente organizza e vende viaggi senza averne titolo. 

L’abusivo si nasconde il più delle volte in quelle figure che sfruttano la loro visibilità, le loro doti di grande amico (anche spirituale…) promettono viaggi scontati…tanto il viaggio spesso non è fatturato e incassato anche in nero.

Il problema sorge nel caso che durante il viaggio avvenga l'irreparabile e in tali casi diventa complicato per chi si è affidato al non professionista.

Negli ultimi tempi, in particolare in questo periodo, è un proliferare di presunti organizzatori/venditori di viaggi, che stanno sfruttando anche la situazione di emergenza

Cerchiamo di fare un distinguo per chiarire ulteriormente.

Abbiamo detto che il viaggio deve essere organizzato e venduto da chi è in regola con la legge.

Entriamo ora nel merito di una figura che sta sempre più prendendo piede: il consulente di viaggi.

Intanto facciamo una precisazione.

Questa figura al momento non ha un vero inquadramento di legge come figura professionale nell'ambito del turismo ed è generalmente un “professionista” che per sue capacità, sue attitudini, desidera proporre viaggi a un suo portafoglio clienti o ne vuole creare uno nuovo.

Può essere una persona che conosce bene un determinato target, perché per esempio è un praticante di uno sport, oppure ha un percorso professionale che lo fa stare a contatto con determinate tipologie di clienti.

Agisce per conto di un’agenzia di viaggi autorizzata, prevalentemente con forme di contratto di collaborazione autonoma e occasionale (disciplinata dalle norme che si riferiscono a queste forme di contratto).

Il consulente potrebbe anche utilizzare altre terminologie diverse da consulente, per questioni di marketing e di personal branding. Cambia il nome, non cambia la sostanza.

Come in tutti i settori, ci sta il professionista, che il più delle volte può essere una figura professionale che è da anni nel settore, è stato anche titolare di agenzie o di tour operator, il quale a un certo punto della sua vita, per scelta personale, decide di continuare a fare quello che ha sempre fatto, con altre regole.

Ci stanno pure e non sono pochi i “consulenti” che sono entrati in questo settore, provenendo da altre realtà con l’idea che organizzare e/o vendere viaggi sia una cosa veramente facile, pensano che con un mesetto di formazione siano in grado di potersi definire completi.

Con questo non voglio dire che siano tutti delle mezze cartucce, anzi, molti di questi, nel tempo sono diventati dei veri professionisti, ma hanno faticato, hanno studiato, hanno impegnato gran parte del loro tempo personale.

La qualità del consulente la valuterà il cliente nel momento in cui si metterà in contatto con una di queste figure, e capirà se quel consulente lo è veramente, o di consulenza ci capisce ben poco.

Spesso i presunti organizzatori/venditori di viaggi, si celano dietro piattaforme on line (spesso con sede legale e fiscale in territori extra UE), bellissimi siti fatti di meravigliosi racconti, corredati di video e immagini di gente felice che si è arricchita con questo lavoro.

Alcune di queste piattaforme sono assimilabili a delle catene di Sant’Antonio, dove il viaggio è la leva per attrarre nuovi adepti. 

Può andar bene anche questo, però il fatto di essere dentro questi meccanismi non significa essere un professionista dei viaggi.

Altra categoria che ormai è nella mente di chiunque si appresti a compiere un viaggio è la figura del "travel blogger"

Sono io il primo a dire che nel mondo dei travel blogger, ci siano figure che sono degli elementi di alto spessore, hanno percorso il mondo anche in forme meno tradizionali, sanno scrivere, raccontare ed emozionare.

Nessuno gli vieta di poter raccontare le loro esperienze d viaggio, nessuno gli vieta di dare suggerimenti ma anche queste figure nel momento in cui dovessero proporre idee di viaggi assimilabili al "pacchetto turistico"  (Il Codice del Turismo definisce i pacchetti turistici: hanno ad oggetto i viaggi, le vacanze, le formule "tutto compreso" e le crociere turistiche che risultano dalla combinazione prefissata di almeno due dei seguenti elementi, venduti o offerti ad un prezzo forfetario: trasporto; alloggio; servizi turistici non ...) dovrà essere coperto da un'agenzia di viaggi autorizzata per legge.

Spero di avervi fornito delle utili informazioni, in modo che quando si potrà tornare a viaggiare, nello scegliere a chi affidare le vostre vacanze, ne avrete tratto dei suggerimenti che vi possano tornare utili.

In attesa che la situazione ci possa far tornare a parlare di mete esotiche, di spiagge tropicali, di tutto quello che è nell'immaginario della vacanza, pubblicherò altri articoli informativi.

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Al prossimo articolo

Santo David