domenica 16 giugno 2019

Hai prenotato la tua vacanza, hai organizzato il tuo viaggio?

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Anche se non scrivo più con la stessa assiduità di prima, questo rimane per me il blog a cui sono più affezionato, in quanto in esso ci sta una porzione importante della mia vita personale e professionale.
Il fatto che non scriva più con la frequenza di prima non vuol significare che abbia abbandonato la mia innata passione e dedizione ad una professione che, seppur molto bistrattata negli ultimi tempi, resta sempre una delle professioni più delicate che ci siano.
Un consulente di viaggi prende in gestione un bene prezioso che si chiama tempo.
Un bene che oggi è più compromesso di ieri in quanto è vero che la tecnologia ha reso più facili e disponibili informazioni prima riservate ed esclusive, ma è pur vero che la troppa offerta di informazione ha generato una maggior dispersione di tempo, per stare dietro a tutto.
La stessa ricerca della soluzione di viaggio da intraprendere, in passato delegata esclusivamente ai professionisti del settore, oggi è diventata una sorta di "maratona" alla ricerca di siti, di offerte, di recensioni, e spesso nel tentativo di voler fare più chiarezza, si perde di vista l'obiettivo.
Quale è l'obiettivo? riuscire a trovare nel marasma delle tante offerte, la soluzione più confacente alle proprie aspettative.
Si usa un termine specifico in questo caso: "personalizzazione".
La parola "personalizzazione" è stato un valore con il quale ho sempre gestito le innumerevoli trattative che ho avuto con clienti di ogni genere e rango, nel corso dei tanti e tanti anni di gestione di agenzie di viaggio.
Un professionista del settore viaggi è come un professionista di qualunque settore e i professionisti, quelli che si possono definire in questo modo, hanno prima di tutto una etica da seguire che è soprattutto rivolta all'attenzione verso il cliente e al rispetto del cliente.
In tutti questi anni le trattative che ho condotto sono state sempre rivolte ad ascoltare il cliente, ad interpretare i suoi sogni, a comprendere le sue aspettative, a tranquillizzarlo nelle sue paure, a colmare i suoi dubbi con risposte adeguate.
Non ho mai imposto il "mio viaggio", non ho mai ceduto alla tentazione di vendere, guardando solo ed esclusivamente al mio tornaconto, proponendo prodotti che a me avrebbero pure fatto guadagnare di più ma dalla mia esperienza sapevo che non erano quelli adatti per quel tipo di cliente.
Una filosofia di professione che mi ha ripagato in altro modo: la stima, la fiducia, la riconoscenza che ancora oggi avverto quando incontro persone alle quali ho venduto un viaggio, o anche solo abbiamo parlato di una ipotesi di viaggio.
Le vicissitudini della vita mi hanno portato a prendere alla fine del 2015 una decisione drastica ma non più prorogabile: chiudere l'agenzia della quale ero socio con altre colleghe. Una decisione sofferta che mi ha causato un periodo di tensione, disagio emotivo, paura.
Ma sapendo che dentro di me ci stavano delle risorse umane e professionali di alto spessore e che tanta gente aveva compartecipato allo stesso "disagio" che stavo provando io, e loro stessi mi spronavano, ho in parte rivoluzionato la mia vita professionale, decidendo di potermi dedicare allo stesso lavoro che avevo fatto per anni e anni, aprendo e chiudendo ogni giorno la serranda di una agenzia, in un modo più neutrale e distaccato, cercando prima di tutto di capire dove stessi posizionato e da quella posizione capire come avrei potuto continuare a fare quello che avevo sempre fatto e perseguito: la personalizzazione del viaggio altrui.
Ma mancava un tassello ulteriore a quella parola già di per sé piena di significato.
Allora mi son detto: in un mondo dove oggi tutti corriamo, in cui tutto ci sembra a portata di mano e poi invece molte cose importanti ci sfuggono di mano, cosa poter dare di più di quanto avessi dato?
Credo che in ogni campo dello scibile umano ci siano dei leader e un leader si deve distinguere, deve essere un esempio, un punto di riferimento, non può più permettersi di tornare sui suoi passi.
Fuori ci sono persone che si sono fidate del leader e vogliono continuare a farlo, ci sono persone che si ispirano al leader e ne traggono spunti di riflessione.


Sono troppo borioso nel definirmi un leader? Credo che una persona che come me e come tanti che hanno fatto il mio stesso percorso, non debbano sentirsi intimoriti nel definirsi dei leader, che non significa voler guardare il mondo dall'alto, significa invece assumersi delle responsabilità verso i clienti, verso i fornitori e verso i collaboratori, specialmente con i collaboratori giovani che stanno iniziando un percorso difficile in un mondo difficile. 
Sono persone cariche di voglia di fare, si portano dentro un bagaglio di sogni da realizzare e sono consapevoli di aver bisogno di un leader che indichi loro la strada da seguire.
Io non mi tiro indietro. 
Il mio senso di responsabilità e di rispetto verso chiunque entri in contatto con me mi ha portato di nuovo a studiare per migliorare, mi sono addentrato anche io nell'analisi del mondo web e come conciliarlo con il senso di responsabilità, perché so che posso ancora dare tanto a chi vorrà affidarmi il suo tempo, fosse esso il tempo di una vacanza, fosse esso il tempo di una chiacchierata per aiutare un collega sfiduciato, fosse esso il tempo da dedicare a far crescere un giovane nel mondo del turismo, finché anche lui o anche lei comincino a muoversi con i loro passi, per divenire anche loro dei leader.

Se vorrete affidarmi le vostre vacanze, i vostri sogni da tradurre in un viaggio, oltre alla personalizzazione, mi prendo l'impegno che quella vostra idea sarà gestita con il massimo rispetto, da me e dai miei collaboratori e collaboratrici, assumendomi la responsabilità di poter fare il meglio possibile per arrivare con voi all'obiettivo di realizzare un viaggio perfetto..


(Santo David)