giovedì 12 marzo 2020

Agenzie di viaggio: ieri, oggi, domani

Foto di David Mark da Pixabay 
Era l'agosto del 1990.

Allora ero un giovane agente di viaggi. Da dieci anni svolgevo finalmente quel lavoro a cui avevo sempre aspirato fin da bambino 


Non esistevano tutti gli strumenti che abbiamo oggi e le notizie ci arrivavano solo attraverso la televisione o la radio, e poi con gli approfondimenti sui quotidiani nazionali (il tempo delle edizioni straordinarie quando le tirature dei giornali avevano delle impennate pazzesche perché tutti a comprare la copia in edicola)

Fu un impatto molto forte e si temette di dover entrare in un nuovo conflitto mondiale.

Gli stessi italiani che avevano già vissuto l'incubo del terrorismo furono colti da un raptus di paura e si ebbero anche allora le scene di oggi: supermercati chiusi, fermo di ogni viaggio.

Tanta fu la crisi che anche io come tanti colleghi fummo momentaneamente messi in ferie forzate o licenziati, in attesa che le cose tornassero come prima.

Fu per me un colpo fortissimo e non potevo pensare che quel mio sogno che mi portavo dentro da bambino svanisse.

La speranza era più forte della sconfitta e quando la guerra terminò nel febbraio del 1991, la gente uscì dall'incubo e tutto tornò come prima. Finalmente ripresi a fare quello che avevo sempre voluto fare.

A seguire ci furono gli anni del ritrovato boom economico, l'Italia sembrava essere abitata da un popolo di Yuppies, come nel famoso film dei fratelli Vanzina del 1986 (interpretato da Massimo Boldi, Jerry Calà, Christian De Sica, Ezio Greggio)



Era il pomeriggio del 11 settembre 2001: 

ero al bar a prendere un caffè in compagnia di un collega e si parlava della stagione appena trascorsa che ci aveva regalato tante soddisfazioni e si pensava già a tutti i viaggi prenotati per la stagione autunno inverno... ma qualcosa stava accadendo nel mondo




Ognuno di noi che ha vissuto quella giornata, ricorda l'esatto momento dove era e come apprese la notizia.

Tramite la radio che avevamo in agenzia arrivavano gli aggiornamenti e le notizie erano sempre più drammatiche.
Io, come tanti altri agenti di viaggi in Italia, avevamo clienti che stavano effettuando dei viaggi negli Stati Uniti, molte coppie stavano celebrando il loro viaggio di nozze tanto desiderato.

Furono giornate di grande caos e di grande angoscia. Non avevamo gli strumenti di adesso ma sapevamo di avere una missione da compiere: far tornare a casa i nostri passeggeri e nello stesso tempo tranquillizzare i familiari che venivano dentro i nostri uffici a chiederci informazioni in continuazione. 
Abbiamo dato veramente il massimo, non avevamo più orari, eravamo nelle nostre agenzie a cercare in tutti i modi possibili di metterci in contatto con compagnie aeree, ambasciate, consolati, rappresentanti in loco. 
E' stata dura ma abbiamo fatto ritornare tutti e il regalo più bello è stato quando sono venuti da noi con le loro famiglie a dirci: "grazie per tutto quello che avete fatto".

26 dicembre 2004

stavamo smaltendo le "abbuffate" delle giornate natalizie quando le nostre vite furono sconvolte da immagini terribili dello tsunami che portò devastazione e migliaia di vittime.
Anche in questa occasione c'erano tanti italiani che avevano deciso di trascorrere le vacanze natalizie e di fine anno in tanti luoghi esotici di questa vasta area


A quell'epoca ancora non era esploso il boom delle vacanze "fai da te" e quindi la stragrande maggioranza dei viaggiatori erano alloggiati in resort, villaggi turistici, stavano effettuando dei tour, e dietro a tutto questo ci stavano agenzie di viaggi e tour operator.
Furono altre giornate drammatiche per il mondo, e gli agenti di viaggi non ci pensarono un minuto a mettere da parte le loro giornate di riposo natalizio per dare tutta l'assistenza possibile e fare in modo che tutti i clienti tornassero in Italia, fossero assistiti sul posto.

13 gennaio 2012: 

era un sabato mattina e mi stavo avviando in ufficio. A quei tempi già esistevano i telefonini e mi arriva un sms di una collega che mi accenna ad un naufragio di una nave italiana.
Accesi la televisione e apparvero le prime immagini di quella tragedia.



Di conseguenza ci furono annullamenti, da parte dei clienti, della quasi totalità delle prenotazioni che erano già state fatte per la stagione estiva. 

Tutto il personale della Costa Crociere fu richiamato per poter dare ogni forma di possibile assistenza ai tanti passeggeri presenti a bordo della nave che dovevano rientrare nelle loro abitazioni e molti di questi abitavano anche fuori dell'Italia. 
Anche gli agenti di viaggi che avevano passeggeri prenotati e gruppi di persone che pensavano di andare a trascorrere sette giorni di relax e divertimento, ed invece si trovarono coinvolti in una immane tragedia, furono assistiti costantemente.

17 agosto 2013: 

il terrorismo internazionale era tornato a mietere vittime, a spargere sangue innocente, a limitare il desiderio di vacanza. 
Il Mar Rosso era una delle mete più ambite come destinazione turistica e in quell'agosto del 2013 le agenzie e i tour operator avevano centinaia di clienti che erano alloggiati nei tanti resort del Mar Rosso (Sharm, Marsa Alam, Marsa Matrouh) e tanti altri erano in procinto di partire per l'agognata vacanza.
Quel venerdì e i giorni successivi furono giornate in cui, per effetto dello sconsiglio della Farnesina, si dovette procedere da parte dei tour operator al rimpatrio dei tanti connazionali che erano in vacanza e anche in questa occasione tutti gli agenti di viaggio erano nelle loro agenzie per coadiuvare le operazioni, dare assistenza, fornire informazioni a chi doveva partire ed era costretto ad annullare il viaggio




Queste che ho citato sono solo una parte delle tante situazioni in cui clienti italiani in vacanza in ogni luogo del mondo si sono trovati in difficoltà, in pericolo, eppure hanno sempre avuto al loro fianco schiere di professionisti che non li hanno mai abbandonati e li hanno tutelati e assistiti in tutte le forme possibili. 
Potrei andare avanti nel ricordare tante altre situazioni difficili e drammatiche: attentati, colpi di stato, eruzioni di vulcani con blocco degli spazi aerei, scioperi ad oltranza con cancellazioni di voli, fallimenti di compagnie aeree con passeggeri abbandonati negli aeroporti e nella lista ci metto anche fallimenti di tour operator con clienti che sono stati spesso assistiti da altri tour operator.

Siccome non ci bastava tutto questo, abbiamo avuto pure la più grande crisi economica mondiale e lo sviluppo selvaggio del web che ha dato la possibilità a tante persone di potersi organizzare da soli e fregarsene delle agenzie di viaggi e dei tour operator, perché noi saremmo nell'immaginario di una buona parte del "fai da te", quelli che "fanno i prezzi più alti" quelli che "vogliono farsi solo i loro interessi", per molti veniamo ancora visti come se fossimo dei "fighetti".

Una ubriacatura che ha purtroppo snaturato il valore della persona, della consulenza, della competenza, dell'esperienza e ha fatto si che tante agenzie e tanti tour operator hanno dovuto chiudere le loro aziende, non perché improvvisamente non erano più capaci di fare il loro mestiere ma perché la concomitanza di una serie di fattori negativi li ha messi al tappeto.

31 dicembre 2015: 

questa volta non è una data da collegare ad un evento internazionale ma è la data in cui, dopo 34 anni, quel bambino che sognava il mondo, dovette fare la scelta più dolorosa e che mai avrebbe voluto fare: cedere e dire addio alla sua agenzia di viaggi nei quali aveva trascorso gli ultimi 10 anni in compagnia di altre splendide socie e colleghe.


Chiunque di noi abbia dentro una passione, una missione, sa che non è così facile arrendersi ed infatti io non mi sono arreso perché dentro di me, anche se oggi sono un uomo maturo, ci sta sempre quel bambino che sognava il mondo e il mio mestiere lo continuo a fare come prima e con più energia di prima.

Marzo 2020: 

pensavo di aver esaurito tutte le possibili varianti e mai, come del resto credo ognuno di noi, mai e poi mai avremmo immaginato di ritrovarci tutti dentro un grande incubo che finché era relegato in un paese lontanissimo da noi non ci metteva più di tanta paura.

Quel maledetto virus è andato oltre i confini, gli steccati che dividono l'umanità, ha superato ogni frontiera e non aggiungo altro visto che in questi giorni non facciamo altro che parlare di corona virus, di ascoltare notizie (vere e false), di condividere paure ed angosce.

Una batosta enorme per il turismo e per tutte le attività economiche, in particolare quelle collegate alla socialità, al gusto del vivere, inteso come viaggio, cibo, divertimento, ospitalità, trasporto, cultura, arte, spettacolo, intrattenimento ecc.

Il mio primo pensiero va senza ombra di dubbio alcuno alle persone che purtroppo hanno pagato con la vita (e so che tra questi ci sono molte persone anziane), alle centinaia di operatori sanitari che stanno dando se stessi per assistere chi è costretto ad andare in ospedale, ai medici e agli scienziati che stanno cercando di trovare la soluzione per arginare questo nemico.

Però devo anche porgere un pensiero a tutte le persone che in questi giorni, pur non dormendo più la notte,  per la contemporanea paura oltre che del contagio di essere anche costretti a chiudere per sempre le loro agenzie di viaggi, hanno continuato, e continuano, adesso da casa, ad elargire assistenza, a cercare di dare un aiuto a chi sta in difficoltà, a chi è bloccato in qualche aeroporto nel mondo.

Nessuno di noi se ne è fregato, tutti chi di più chi di meno stiamo dando il massimo per tutelare chi ci ha dato fiducia, e fatemelo dire in questo momento non abbiamo il tempo né le energie per assistere chi ha voluto fare da solo ed adesso non sa come fare.

Noi ci siamo, continuiamo a combattere con voi e per voi, per farvi ritornare nelle vostre case, per aiutarvi a non perdere la voglia di viaggiare.

Quando tutto questo passerà perché passerà, forse tanti di noi non ce l'avranno fatta a tenere in piedi le loro agenzie e questo non significa che avranno rinunciato, magari troveranno altre modalità per continuare a vivere la loro passione, la loro professione e si riprenderà a viaggiare, a volare, a sognare, ad innamorarsi sotto un cielo tropicale con migliaia di stelle,

Foto di Pezibear da Pixabay 
ad immergersi nel blu del mare, a sdraiarsi e godersi il sole che accarezza la pelle, a ballare e vivere una notte di follia, torneremo ad abbracciarci più forte di prima.

Noi ci siamo stati,. ci siamo e saremo sempre al vostro fianco per farvi vivere un viaggio e voi dovete sapere che noi non vi abbandoniamo mai come il faro non abbandona mai le sue navi.

Santo David


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